Gita a San Romualdo

La nostra avventura inizia da un malinteso, non siete mica dei giovani che hanno l’internet per fare i guardoni di quei cosi che poi neanche più vanno dietro alle bischelle... le affdabili carte stradali del ’63 però questa volta sono risultate fallaci, e così anziché prendere per l’aretino dove vi stanno aspettando per lo scambio culturale estivo, siete arrivati chissà dove. I piccolo battibecchi fra l’autista del vostro minibus (in pensione come camionista) e l’arzillo animatore turistico (ex mafioso) vi ha portati nei pressi di Fabriano (dove si è sentito dire che ci siano dei giovani che stanno facendo dei giochi strani seduti a dei tavoli e bisbigliano come il povero Biagiola che se la parla da solo con gli amici suoi, ed ogni sera gli inservienti gli

fanno le punture quelle grosse...).

Così il piccolo pullman, dopo un lungo viaggio e svariate soste per acquistare gratta e vinci o per brevi soste fsiologiche, vi ha lasciati fra le colline di Poggio San Romualdo... proprio quei dolci pendii dove quei giovincelli di Bud Spencer e Terence Hill hanno girato le scene di rally cross del film “Altrimenti ci arrabbiamo”. Del piccolo borgo, e dei suoi colli, ora resta però solamente una baraccopoli desertica di un luna park fra le rovine di un dimenticato santuario.

Gli inservienti che vi accompagnavano cercano di contattare un soccorso stradale, ma riferiscono che non c’è campo (ahh che cazzata, questi ragazzi che neanche riescono a vedersi in giro di quanti campi ed alberi e strade ci siano al di là del loro naso e di quel coso dove fanno sempre le storie sui tiki toki nudi!).

Nel mentre, uscite a prendere un po’ d’aria... e nell’attesa, una nuova avventura si prospetta dinnanzi a voi.

Vi dividerete in gruppetti, oltretutto non fate mica parte tutti dello stesso circolo, ed iniziate a girovagare così nella valle in cerca di cantieri...